Località incantata o sognata? C’è e
Gavino Puggioni ne coglie il senso.
A l'Argentiera, quel 21 di luglio 2011
di Gavino Puggioni
Sembravi
un'altra
in
quella sera, anch'essa
distesa
nel tuo mare,
come i
tuoi amici
e i
figli dei tuoi figli
venuti
da lontano,
assisi
a culo a terra, vicini vicini,
ad
ascoltar una delle tue voci, Flavio,
una
delle tue melodie, Paolo.
Tutt'attorno il tuo silenzio,
gli
avanzi della miniera antica,
monumenti industriali,
dentro
gli occhi di ognuno di noi,
estasiati e orgogliosi della tua ospitalità.
Voci, parole,
racconti,
vita,
speranze a venire
in preda alle
note di una tromba
romantica ad accarezzar giorni
del
tempo andato e perduto.
Letture di
attimi
fagocitati tra una bibita e un panino,
letture
come fiabe, battiti di un sogno
da
portare a casa, incartati,
per
custodirli nel cassettino dei ricordi
a
futura memoria.
Alla fine,
applausi dal cuore,
come
cornice preziosa
ad
ornare quel dipinto d'autore,
unico
Ritmo e melodia
accompagnano la poesia:
Un bel testo poetico che racconta un pezzo della nostra storia. Io, che conosco l'Argentiera, so ciò che Gavino Puggioni intende dire. E lo sa dire bene, con garbo ed emozione, perché quest'angolo di Sardegna sa davvero emozionare.
RispondiEliminaGrazie dunque a Gavino, e a Renzo che ha proposto questa suggestiva poesia.
Piera
Sì, si avverte l'atmosfera in questa bella poesia.
RispondiEliminaAgnese Addari