Quei
giorni s’avvicinano.
La città del silenzio
di Renzo
Montagnoli
Ovunque
è silenzio
fra
i viali orlati dai bossi
tra
le croci annerite dal tempo.
Lì
regna un’unica voce
immensa
eppur flebile
sonante
eppur tacita
in
strade deserte
in
case ormai mute
in
questa città
abitata
dai morti.
Ma
ci sono dei giorni
in
un autunno di grigiore
fra
foglie rinsecchite
sospinte
dal vento
sotto
cieli plumbei
che
piangono lenti
ci
sono pochi giorni diversi
di
gran movimento
con
gente che omaggia
con
cicalecci diffusi
fra
dolori recenti
ed
altri ormai
inchiodati
al cuore.
Son
feste per loro
che
nemmeno lo sanno
son
tributi di comodo
oppure
pegni di rimorso.
È
tutto un viavai
fra
gli alti cipressi
fra
marmi sbiaditi
con
lumini smorzati dal vento
con
preghiere appena biascicate.
Poi
ritorna
la calma
s’acqueta
la piazza
il
vento rincorre le foglie
il
silenzio ritorna padrone.
(da La pietà)
La
colonna sonora d’obbligo:
Oh, quei dolori inchiodati al cuore in mezzo a tutte le banalità nelle quali ci aggiriamo magari anche chiacchierando (quel cicaleccio tragico di chi si vuole distrarre almeno un po') sono sofferenze incarnate.
RispondiEliminaBellissima, semplicemente una bellissima poesia...
RispondiEliminaEnzo Maria Lombardo
...ci sono pochi giorni diversi
RispondiEliminadi gran movimento...
"celeste è questa corrispondenza d'amorosi sensi"
ciao
franca
Sembra di avvertirlo veramente il silenzio in questa tua poesia, quel silenzio che domina su quella che giustamente chiami "città dei morti".
RispondiEliminaPoi, per alcuni giorni, questa quiete viene interrotta dall'arrivo dei tanti che, per autentica convinzione o per senso del dovere, si ritrovano lì a percorrere viali poco calpestati nel corso dell'anno.
Ma il silenzio in breve ritorna e si riappropria dei suoi spazi.
Grazie.
Piera
E' proprio così! Bella poesia.
RispondiEliminaAgnese Addari