La pazza di Maigret
di Georges Simenon
Traduzione di Valeria Fucci
In copertina: I giardini
delle Tuileries
(1969) Foto di Elliott Erwitt
Adelphi Edizioni
Narrativa romanzo
Collana gli Adelphi – Le inchieste di Maigret
Pagg. 156
ISBN 9788845926464
Prezzo € 10,00
L’umanità di Maigret
C’è una
vecchina, minuta come uno scricciolo, che si aggira intorno al Quai des
Orfèvres; guarda, sembra che abbia paura a entrare, ma poi si decide e chiede
al piantone del Commissario Maigret. Dice che ha una comunicazione della
massima importanza. La prendono per una un po’ giù di testa, per un mitomane e
non acconsentono alla sua richiesta. Tuttavia, un giorno, Maigret, che era
stato informato di questa strana visitatrice, s’imbatte in lei all’uscita del
lavoro e questa, calma e decisa, gli comunica che da un po’ di tempo, quando
ritorna a casa, trova degli oggetti spostati. E abita sola, e non ha né cane né
gatto. Il commissario è indeciso, è
ancora in buona parte convinto di avere di fronte una mitomane, ma gli occhi
grigi e dolci contrastano con questa ipotesi. Sì, passerà a fare una visita, le
dice, passerà domani.
Ma il giorno
dopo viene rinvenuta cadavere, morta per soffocamento, nel suo appartamento.
Maigret
quasi si sente in colpa e visitando il luogo del delitto vede l’ambiente di una
persona sola, due volte vedova, ordinata, pulita e che attendeva l’arriva
dell’ultimo tramonto.
Per quanto
manchino indizi, il commissario s’impegna allo spasimo, conosce i pochi
parenti, una nipote mascolina e decisamente brutta, pure lei sola e che paga
gli uomini per un po’ di convivenza, il figlio che lei ha avuto senza contrarre
matrimonio, un ragazzo un po’ hippy, ma che, a dispetto delle apparenze, è una
brava persona, innamorato solo della sua musica e della sua chitarra; conosce
pure il Lungo, l’attuale compagno della nipote, già noto alla polizia per
essere un balordo, un magnaccia, un malavitoso di terz’ordine.
Le indagini
si svolgono fra Parigi e Tolone, città in cui Maigret s’incontrerà con un noto
gangster, ormai a riposo, da cui scoprirà la verità.
Romanzo di
solitudini, che stridono come le corde di un violino sotto un archetto
eccessivamente premuto, fatte però di drammi silenziosi, di passi perduti, di
ore sempre uguali, La pazza di Maigret ci mostra ancor di più il volto umano del
commissario, la sua capacità di mettersi nei panni degli altri, di assumere in
sé dolori mai leniti.
La lettura è
quindi senz’altro consigliata.
Georges Simenon, nato a
Liegi nel 1903, morto a Losanna nel 1989, ha lasciato centonovantatré romanzi
pubblicati sotto il suo nome e un numero imprecisato di romanzi e racconti
pubblicati sotto pseudonimi, oltre a volumi di «dettature» e memorie. Il
commissario Maigret è protagonista di 75 romanzi e 28 racconti, tutti
pubblicati fra il 1931 e il 1972. Celebre in tutto il mondo, innanzitutto per
le storie di Maigret, Simenon è anche, paradossalmente, un caso di «scrittore
per scrittori». Da Henry Miller a Jean Pauhlan, da Faulkner a Cocteau, molti e
disparati sono infatti gli autori che hanno riconosciuto in lui un maestro. Tra
questi, André Gide: «Considero Simenon un grande romanziere, forse il più
grande e il più autentico che la letteratura francese abbia oggi»; Walter
Benjamin: «… leggo ogni nuovo romanzo di Simenon»; Louis-Ferdinand Céline: «Ci
sono scrittori che ammiro moltissimo: il Simenon dei Pitard, per
esempio, bisognerebbe parlarne tutti i giorni».
Le Centre d'études Georges Simenon et le Fonds Simenon de l'Université de Liège si trovano all'indirizzo: www.ulg.ac.be/libnet/simenon.htm.
Le Centre d'études Georges Simenon et le Fonds Simenon de l'Université de Liège si trovano all'indirizzo: www.ulg.ac.be/libnet/simenon.htm.
Recensione
di Renzo Montagnoli
Come sempre una recensione puntuale e coinvolgente.
RispondiEliminaAgnese Addari