martedì 18 luglio 2017

Il castagno del nonno, di Tiziana Monari






Il castagno del nonno
di Tiziana Monari




In un groviglio d’erbe e di fiori ormai secchi
si stagliava nell’incanto del bosco il castagno del nonno
maestoso,imponente
immerso nella rapsodia dell’inverno


aveva un tronco nodoso e marrone
rami che si tendevano al cielo
foglie grosse ed ingiallite
appesantite da candidi fiocchi di neve
enormi ricci dischiusi come labbra di donne all’amore.


Ed il nonno arrivava alle prime luci dell’alba
sceglieva quei ricci succosi
raccoglieva frutti dolci e maturi
mentre la brina formava arabeschi di pioggia
ed il freddo pungeva lieve il suo cuore


la raccolta durava tutto il mattino
con l’inverno stretto al cappotto sgualcito
i passi impacciati dalle doglie del gelo.


Poi nel meriggio
il nonno riprendeva la strada di casa
in un cielo di nuvole basse
nel silenzio azzurro del bosco


sull’uscio di casa dei riccioli neri, una bimba vestita di rosso
aspettava quel piccolo uomo
che all’alba partiva
riportando ogni giorno qualcosa per cena


era buono anche il pane condito a castagne
perché c’era l’amore
ed anche il digiuno aveva il sapore caldo del sole.




Sottofondo musicale:











1 commento:

  1. Che belle immagini si stagliano davanti a me mentre leggo questo bel testo! Bellissima la figura di questo nonno, la sua dedizione al lavoro, l'affetto per i propri cari, in particolare per "una bimba vestita di rosso" e con "i riccioli neri". E che dire della descrizione del castagno e dei ricci? Bella, una poesia che coinvolge e fa bene.
    Piera

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