domenica 16 settembre 2018

Dopo l’inverno e altre poesie, di Vincenzo D’Alessio








A Vincenzo D’Alessio


Con questa lettera aperta ho intenzione di toccare solo uno dei tanti volti della poesia di Vincenzo: non direttamente l’aspetto più ovvio di una “voce del Sud”, né quello più personale che si confronta con i lutti e le dure prove della vita che tutti quanti chiama in causa. Il volto che voglio ritrarre in questo quadro di parole ha lineamenti di donna.
Non conosco l’intera e vasta opera letteraria di Vincenzo D’Alessio ma, da quanto ho potuto leggere in una delle sue più recenti raccolte poetiche dal titolo Dopo l’inverno (Fara 2017), scorgo una traccia sotterranea e sottile che sembra indicare il sentiero verso un luogo chiamato vita. Simile a una terra passata e futura abitata da fiere amazzoni, le donne dipinte con fugaci pennellate da Vincenzo: donna che mente (p. 13), vedova che rinnova al corpo le fitte (p. 18), donne che molti chiamano puttane (p. 19), donne profumate come fiori di limoni (p. 19), ragazze che servono caffè (p. 29), la sua donna intenta a sognare (p. 41), la donna fra pietre e mammelle (p. 56), la sua dolce compagna che dorme (pp. 67, 69), bimbe inquiete assetate di mare (p. 73), bambina dalle idee serene di futuro (p. 78), sposa ancora vergine (p. 81), donne che mietono con le mani (p. 87), e poi le madri che, seppure potenti (p. 43), scrutano sconfitte i monti (p. 11), e poi quell’Amo Maria! (p. 64), quasi fosse un’antica Venere quale unica sua donna (p. 12) che sfila sul guanciale (p. 36).
È come se dopo l’inverno, così c’insegnano da sempre le cicliche stagioni e il sacro solstizio dicembrino, vi fosse una nuova maternità (p. 54), ancora una volta (nonostante tutto) un ricominciare daccapo. Dietro queste storie e volti di donne c’è forse un messaggio velato, o un appello che Vincenzo bisbiglia, sottovoce, all’orecchio di tali veneri? Come a dire: donne, figlie, madri, puttane, fiori di vita: fate una volta per tutte rinascere questo nostro sacro Sud. Fate nuove tutte le cose.


Giugno, 2018.


Serse Cardellini


1 commento:

  1. Un'analisi molto interessante, peccato non poter leggere nessuna delle poesie a cui si fa riferimento.
    Piera

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