sabato 2 maggio 2015

Gente in cammino, di Franca Canapini



Gente in cammino
di Franca Canapini
Edizioni Montedit
Poesia
Collana Le schegge d’oro
Pagg. 64
ISBN 9788865874998
Prezzo € 7,50


Opera pubblicata con il contributo de Il Club degli autori in quanto opera segnalata nel concorso letterario J. Prévert 2014


Il viaggio dell’umanità

A basarsi solo sul titolo di questa raccolta poetica si potrebbe credere di trovarsi di fronte a gente di ogni tipo in perenne cammino, a piedi o in automobile, verso mete sconosciute, un fiume di uomini e donne quasi condannati a un’esistenza in movimento, e forse è anche così, perché la vita altro non è che un viaggio che tutti compiamo, insieme non per scelta, ma per destino, con la partenza della nascita e l’arrivo fatale, quello a cui cerchiamo di non pensare, ma che purtroppo è assolutamente inderogabile.
La poesia della Canapini, tuttavia, se da un lato riflette una visione reale e concreta dell’esistenza, dall’altro è fatta di osservazioni di personaggi che per certi versi ricalcano le esperienze umane, gente di qui, oppure di altrove, protagonisti a loro insaputa di oggi e di ieri.
Il discorso, tuttavia, non è fine a se stesso, ma sottintende anche un impegno civile, e non potrebbe essere altrimenti quando compaiono versi come questi: “Sotto un Guido Monaco di marmo /scampanellano approssimata slitta / e renne umane / sorridenti renne pakistane / dalle corna in gomma piuma / due renne mussulmane. /  Il Babbo rosso / presumibilmente russo / invita alla fotografia / qualche mamma accorre / trascinando i suoi bambini / Babbo Natale stasera mangia.”,
E se non bastasse questo, sempre presente è l’attenzione per i diseredati, per chi, pur essendone parte, è sempre più sospinto ai margini di una società feroce e crudele, in cui ai pochi ricchi e cinici si accompagnano i molti che indifferenti raccolgono briciole e i sempre più tanti che nemmeno s’accorgono di vivere. In tal senso eloquente è l’indovinata chiusa di Autostrada “ …/ Ha un orecchino e denti guasti – un sorriso da morto. / 5 euro e una sigaretta. Come ti chiami da dove vieni? / Di giorno abito gli autogrill.”.
È possibile notare, peraltro, come lo stile della Canapini vada mutandosi, con il ricorso a un linguaggio che si potrebbe definire sperimentale, presentando in ogni caso il vantaggio considerevole dell’immediatezza, ma dove ho trovato la creatività poetica che più rientra nel mio sentire è nell’ultima parte della racconta, cioè Gente in cammino dell’altro secolo. Sarà per l’età, sarà per il fatto che il rapido deterioramento sociale e spirituale caratterizza soprattutto negli ultimi anni l’umanità, ma sta di fatto che scene e persone di un’epoca trascorsa e che sembra tuttavia lontanissima mi danno l’idea di un mondo a suo modo migliore e che mai più ritornerà. La visione agreste della mietitura, la mungitura delle vacche, a mano ovviamente, danno la misura di un qualche cosa di importante, di cui all’epoca ignoravamo il valore, ci offre il ritratto di non anonimi personaggi, ma di protagonisti di cui serbiamo volentieri il ricordo. E che forse allora era tutto bene? No, anche allora c’erano le stesse ingiustizie, ma era diverso, perché in questo temporaneo cammino ci si accorgeva di chi ci stava a fianco, e non era una corsa forsennata, ma un tranquillo, per lo più lento, deambulare. Qui lo stile si fa diverso, perché nel ricordo e anche nel rimpianto c’è spazio per un tono dolce e lieve, per una precisa scelta delle parole, per ritornare a vedere, con l’immaginazione, una serena sera di maggio, anzi Di quel maggio, la cui chiusa esprime senz’altro in modo chiaro ciò che intendo dire: “ …/Ci consolava a sera il sottile gelsomino / la tenerezza della rosa / il soffio delle lucciole nel buio.”.   E le poesie di quest’ultima parte della raccolta sono proprio un soffio, un rasserenante refolo di vento, come la brezza ristoratrice in un afoso giorno estivo.
Da leggere, per quanto ovvio. 


Franca Canapini è nata, il 17 ottobre 1951, a Chianciano Terme (Si). Dal 1977 vive, con la sua famiglia, ad Arezzo, dove ha svolto l’attività di insegnante di Lettere. è membro del Consiglio direttivo dell’Associazione Tagete (Associazione degli Scrittori Aretini) e nel 2013 ha fatto parte della giuria del Premio Tagete per la Poesia.
Nel 2010, essendo risultata vincitrice del Premio Internazionale di Poesia Jacques Prévert 2009, le è stata pubblicata dalla casa editrice 
Montedit la silloge poetica Stagioni sovrapposte e confuse, che ha ottenuto il Terzo premio ex-aequo Tagete 2010.
Nel dicembre 2011 ha pubblicato la sua seconda raccolta di poesie Tra i solstizi – Aletti editore, che ha ricevuto una Menzione d’onore al 
XXXVIII Premio Letterario Casentino di poesia, narrativa e saggistica, 2013.
Sempre nel 2013 ha pubblicato per la Casa Editrice 
Helicon la raccolta di poesie Il senso del sempre (prefazione di Neuro Bonifazi) che ha ottenuto il Primo premio al Premio Nazionale di Poesia Aeclanum 2013, si è classificata Quinta ex-aequo al Concorso Internazionale di Arti letterarie Thesaurus 2013, è stata presentata alla Fiera della piccola e media editoria di Roma e, nel 2014, è risultata Quinta al Premio Internazionale di Poesia e Narrativa Percorsi Letterari dalle Cinque Terre al Golfo dei Poeti.
Suoi lavori si trovano in diverse antologie e riviste di poesia, in vari siti e blog culturali e nel suo blog personale: www.lieve2011.wordpress.com.
e-mail: 
franca.canapini@alice.it

Recensione di Renzo Montagnoli


2 commenti:

  1. Grazie, caro Renzo!

    franca

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  2. Una bella recensione ad una raccolta poetica che, ne sono certa, non può che essere bella e coinvolgente. Conosco Franca, sia pure "solo" virtualmente" da diverso tempo, leggo i suoi scritti sempre con piacere e coinvolgimento, mi piace il suo stile e mi piacciono i contenuti delle sue opere, la sua poetica, insomma. E l'apprezzo molto come donna, come persona, per lo sguardo che ha sugli avvenimenti, sull'umanità e sulla natura, contenuti che poi naturalmente si ritrovano nel suo percorso letterario.
    Grazie.
    Piera

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