Ecco
un silenzio che contiene profumi e parole
di
Carla De Angelis
Ecco
un silenzio che contiene profumi e parole
vorrei inventarne
una per seguire la stella
di
un altro Natale
di
una notte vergine senza fuochi
senza
alibi in nome tuo
ma
una notte non basta.
per
il tuo sacrificio
in
ogni dove
purché
ci sia un solo uomo ad ascoltare
uniamoci
a tavola nello stesso colore
la
strada è questa, stessi passi nel cuore
Il
Natale al mio paese
di
Renzo Montagnoli
Già
a metà dicembre,
freddo
e neve non contava,
tutti
belli imbacuccati
giravano
i bambini per le strade
intonando
canti natalizi
davanti
a ogni casa,
in
attesa di un obolo o di doni
da
consegnare ai meno fortunati.
Nel
trascorrere degli anni
il
gruppetto di cantori
sempre
più s’assottigliava
fino
a quando nelle vie
nessun
canto risuonò
e
la messa di mezzanotte,
un
tempo sempre frequentata,
si
ridusse a pochi vecchi
tremanti
ed acciaccati.
Non
così la funzione di Natale
sempre
assai gremita
di
donne impellicciate
ad
ostentar la nuova moda
e
forse a pregar a bocca chiusa.
Il
Natale al mio paese
sì
è svilito d’ogni senso
una
festa come tante
solo
un poco più famosa.
È
che al mondo tutto cambia
e
che più si ha
meno
si é.
Resta
solo un bel ricordo
di
Natali ormai lontani
e
che sfuma ad ogni anno
tanto
da pensare
che
fossero solo un sogno
da
cui però non ci si vorrebbe
mai
risvegliare.
Da Il
mio paese
La
stufa
di
Tinti Baldini
Mi dicono che
piccola piccola
preparavo palline
di carta di giornale
piccole piccole
le mettevo in fila
come soldatini e
con calma
le riponevo ad una una
nella stufa spenta
chiudevo lo sportello
e poi di nuovo
meticolosamente fuori e
poi ancora dentro e fuori
un poco come ora
faccio coi versi
dentro chiusi e
poi scoperti ma
subito rimessi in quella
stufa che è il mio corpo
caldo che li nutre.
Notte
Santa
di
Nino Silenzi
Scende placida la neve
e suonano le campane,
mentre nasce il Bambinello.
Intirizzito e rannicchiato
me ne sto sul marciapiedi
tra i miei stracci e il cartone.
Prego Dio che non m'ha aiutato.
Sono brividi gli auguri,
aghi di ghiaccio nel mio corpo.
Son lontani di mia madre
i caldi baci e gli abbracci.
Uno sbaglio m'è costato caro.
Avidità ed incomprensione
m'hanno buttato sulla strada.
Sono solo, il freddo aumenta,
meno male che ho un po' di vino.
Scende placida la neve
sul mio corpo rattrappito
Utopia
di
Miriam Ballerini
Di
nuovo il calendario
si
è sfogliato, instancabile
stacanovista
di giorni.
Intorno
la gente non cambia,
sempre
ha quel dito indice puntato
in
una pantomima di risibile distanza.
Vorrei
un Natale dove
il
Dio di tutti lo si riconosca di tutti Dio.
Perché
può parlarci da vari pseudonimi,
ma
gli occhi coi quali ci guarda
appartengono
allo stesso sguardo.
Allora
eccolo appeso ad una croce,
a
piedi nudi in una moschea.
Ebreo
o indù,
buddista
in tonaca arancione.
Tanti
volti, tanti nomi,
ma
un solo cuore che spera
nella
fratellanza dei suoi
figli
diversi.
Vetrine
di
Michael Santhers
Vetrine separè di bon ton
e specchi di fantasmi
in questo Natale
di zeri e tredicesime
di alberi capricciosi
e carboni spenti a sputi
Lavagne appannate
e qualche dito a zonzo
disegna una croce
o una freccia sul regalo,
tremano le luci
arroventate da sguardi gelidi
e i riflessi pellicole
girate all'infanzia
o a copule di cani con se stessi
Sorridono le commesse
pagate a sguardi
e a contratti allusivi
firmati con tacchi a spillo
su seni a davanzali
I lampioni aspettano il loro turno
scambiano per occhiolino
un lampeggiare in ritardo
s'innamorano nell'intermittenza
e qualche traiettoria
deviata da un palo
lucidato a schiene
disegna al muro
un orologio di Dalì
Da: Un Temporale Acclamato Con Nuvole Dirotta
Vigilia
di Natale
di
Piera Maria Chessa
Una
bella serata stasera,
persone prima sconosciute
ora amici amabili
che è bello frequentare.
persone prima sconosciute
ora amici amabili
che è bello frequentare.
Si
ascolta, si chiacchiera insieme
si raccontano viaggi lontani…
Egitto, Petra, Gerusalemme
e tanto tanto altro ancora.
si raccontano viaggi lontani…
Egitto, Petra, Gerusalemme
e tanto tanto altro ancora.
Profumi
distanti, sapori sconosciuti,
luoghi provenienti dai sogni
per questo così belli.
luoghi provenienti dai sogni
per questo così belli.
E
poi il presente, nell’isola,
quel che è nostro e ci appartiene,
i nuraghi, le rovine di antiche città,
esistenze distanti e vicine.
quel che è nostro e ci appartiene,
i nuraghi, le rovine di antiche città,
esistenze distanti e vicine.
Quante
storie stasera
mentre si mangia e si beve
e nel camino caldo e accogliente
la legna lentamente muore.
mentre si mangia e si beve
e nel camino caldo e accogliente
la legna lentamente muore.
Testi che fanno riflettere, che spesso fanno pensare alla distanza sempre più evidente tra il Natale di ieri e quello di oggi. Poesie amare che non rasserenano, perché i tempi non lo permettono, incapaci come siamo di vivere ancora questi giorni di festa con la gioia attesa di un tempo.
RispondiEliminaGrazie, Renzo.
Piera
...con la gioiosa attesa di un tempo...
RispondiEliminaPiera