mercoledì 10 ottobre 2012

Prima che la notte finisca, di Renzo Montagnoli


Tante domande, ma di una sola preme quella risposta che non viene mai. 

 

Prima che la notte finisca

di Renzo Montagnoli

 

 

 

Solo nel buio

posso udire

voci che mi parlano

di un tempo che è stato.

Solo con gli occhi chiusi

posso vedere

le immagini di un mondo

che mai più ritornerà.

Erano le mie genti

a popolare queste terre,

ora percorse

da automobili rombanti

ma allora silenti,

in giorni senza affanni

regolati dal cammino del sole,

al più risa di bimbi,

qualche canzone intonata

da un giovane innamorato

sotto un pulviscolo di stelle

al chiarore di una luna

ancora sconosciuta

e perciò immaginata

come scrigno di pensieri e desideri.

Nel tempo

che inesorabile scorre

tutto cambia

senza che ce ne accorgiamo

e solo in una notte

senza ore

può emergere il ricordo

di ciò che è stato

quelle radici

che il giorno ignora

ma che indicano il futuro.

Come sarà, dove andrò,

chi sarò?

Una risposta sola

fra parole che

affluiscono alla mente

e immagini

che escono dalla nebbia dell’oblio

un esito

un segno tracciato nella sabbia

di una clessidra

che sempre più velocemente si svuota,

questo

                    prima che la notte finisca.

 

 

(Da Canti Celtici II)

 

 

E Chopin accorre in aiuto della poesia:

 


 

 

 

 

5 commenti:

  1. Nel silenzio è più facile dialogare con noi stessi, se poi è notte, al buio, il pensiero corre più veloce verso il passato. Così affiorano i ricordi, accompagnati da una dolce malinconia.
    Alla quiete di ieri si oppone oggi il rombo delle automobili, allora si sentivano le allegre risate dei piccoli e la luna aveva il fascino di ciò che è sconosciuto, ognuno poteva immaginare la "sua", oggi, che quasi tutto è noto, i luoghi e le cose perdono quel senso di mistero che le accompagnava.
    Intanto il tempo passa, continuiamo a porci domande pur sapendo che non avranno risposte.
    Una bella poesia, ricca di consapevolezza, accompagnata da un brano così bello di Chopin che ben si adatta al testo.

    Piera

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  2. Mi correggo: i luoghi e le cose perdono quel senso di mistero che li accompagnava.
    Ciao

    Piera

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  3. è il respiro dell'anima che si fa parola, la nostalgia di un mondo che non è mai come lo avremmo desiderato.
    la tua poesia raccoglie l'antica nostalgia degli uomini...

    cb

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  4. Il silenzio notturno ti ha ispirato una dolce elegia.
    Niente si trattiene, tutto muta e ciò che eravamo ci sembra migliore di quello che siamo diventati, ma è solo l'inganno struggente dei ricordi, la vita è anche ora, è ora, con tutto il male e con tutto il bene di sempre. Chopin è un sottofondo davvero appropriato alla tua bella poesia.
    Ciao Renzo

    franca

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  5. Che bella poesia! E poi ha un contenuto profondo.

    Agnese Addari

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