Kafka e il mistero del processo
di Salvo Zappulla
Prefazione di
Massimo Maugeri
Melino Nerella Edizioni
Narrativa romanzo
Pagg. 212
ISBN 978-88-96311-18-9
Prezzo € 12,00
Semplicemente geniale
Ecco,
sono arrivato con trepidazione all’ultima riga, chiudo il libro e pure gli
occhi, perché a dire che sono emozionato è poco; la verità è che sono
entusiasta, perché mai, e ripeto il mai, mi era capitato di leggere qualche
cosa di così grandioso. Guardo la copertina e leggo il nome dell’autore: Salvo
Zappulla. Mi viene spontaneo chiedermi se sia lo stesso Salvo Zappulla che
conosco e che ha già scritto In viaggio
con Dante all’inferno, un buon libro, ma nemmeno paragonabile per qualità a
questo. La trama, per quanto assai complicata, avvince dall’inizio alla fine,
con quell’idea geniale di base di uno scrittore di modesto livello che,
pungolato dal suo editore, si mette d’impegno per scrivere il libro che gli
darà la celebrità e per far questo sconvolge il suo solito modus operandi, trasformando il protagonista Pedro Escobar, rozzo
scaricatore di porto secondo l’idea
originale, in una persona completamente diversa, personaggio che si stacca
dall’autore, assume una propria autonomia, di fatto dando inizio a uno dei più
bei romanzi apparsi sulla scena mondiale. Non aggiungo altro sulla vicenda che
presenta di volta in volta le caratteristiche di genere del fantasy, del
thriller e anche del mainstream, mai
in contrasto fra di loro, ma anzi perfettamente amalgamate. E come nel Processo di Kafka l’autore verrà
sottoposto a giudizio sulla base di una orrenda macchinazione, poiché il nuovo
Pedro Escobar procede come una mina vagante, inquinando i testi sacri della
letteratura, modificando trame e personaggi, con inevitabile crisi
dell’editoria, a tutto vantaggio delle grandi compagnie televisive che
intendono, in accordo con i governi di tutto il mondo, arrogarsi il diritto di
acculturare le genti, rendendole di fatto supine alla volontà dei potenti. Si
sa, infatti, che un popolo con poca cultura, o con una cultura a senso unico, è
assai facile da governare. E questo è uno dei messaggi del romanzo, il più
importante, un severo monito a non lasciarsi condizionare, a conservare la
volontà e la capacità di riflettere, ad amare la vera letteratura, rinunciando
a quegli autori che di fatto sono imposti solo per fini esclusivamente
commerciali e a leggere o rileggere
invece le opere di quei poeti e narratori che hanno lasciato un segno
indelebile. Non è un caso se Pedro Escobar colpisce, fra i tanti bravi
scrittori, Flaubert, trasformando Madame Bovary in una puttanella da quattro
soldi, Dumas facendo diventare quattro i Tre moschettieri, Andersen sostituendo
alla piccola fiammiferaia una vecchietta che vende accendini che non funzionano
e che parla con accento napoletano, Buzzati, impedendo di fatto al sottotenente
Drogo di iniziare la sua lunga attesa perché i tartari, di sorpresa, hanno
attaccato e distrutto la fortezza. Il libro vuole essere quindi anche un
omaggio a questi artisti, le cui opere sono ormai immortali, e fra questi geni
non poteva mancare Italo Calvino a cui sarebbe senz’altro piaciuto che fra Le città invisibili ci fosse anche
quella zappulliana della Ragione, un
sogno di come dovrebbe essere il vivere in comunità.
Sono
sincero se dico che non ci sono parole per poter descrivere l’immenso piacere
che si prova leggendo Kafka e il mistero del processo, e
se il termine capolavoro può sembrare inflazionato, preciso tuttavia che in
questo caso è senz’altro pertinente.
Zappulla
è riuscito a ritagliarsi un posto su misura nell’Olimpo dei grandi della
letteratura, con pieno merito, dando prova di una maturità artistica
straordinaria.
Mi
sembra perfino superfluo aggiungere che ne raccomando la lettura; per parte mia,
sono sicuro che a breve lo riprenderò in mano, per riassaporare lo stesso
piacere che ancora avverto nello scrivere questa recensione.
Salvo Zappulla è nato il primo
marzo 1961 a Sortino (SR),
dove tuttora vive.
Giornalista e scrittore,
ha pubblicato varie opere di narrativa e fiabe per bambini: L’ombra (Prova
d’autore, 1999), Io Lira (Terzo Millennio, 2002), Il
mostro (Armando Siciliano editore, 2003), In viaggio con Dante
all’inferno (Fermenti, 2007), Lo sciopero dei pesci (Il
pozzo di Giacobbe, 2008), Il pollaio dice No! (Il pozzo di
Giacobbe, 2013)..
I suoi romanzi sono
stati corredati da schede didattiche e adottati come testi di
narrativa nelle scuole medie. E’ il presidente dell’associazione culturale “Pentelite” che organizza la Mostra
Mercato dell’editoria siciliana a Sortino; è
il presidente del Concorso Letterario Nazionale “Città di Sortino”. Cura annualmente la
rivista “Pentelite”.
Collabora alla pagina culturale del quotidiano “La Sicilia”, alla rivista “I
siracusani”, al quindicinale “ La voce dell’Isola”. Nel 2006 si è classificato
secondo con un testo teatrale inedito al premio Massimo Troisi.
Kafka ed il mistero del
processo è la sua prima pubblicazione
con Melino Nerella Edizioni.
Recensione di Renzo Montagnoli
Credo sia la prima volta che leggo una tua recensione scritta con tanto entusiasmo. Partecipazione, senz'altro, interesse, anche coinvolgimento, ma questa volta è qualcosa di più quel che si percepisce, una sorta di stupore, di gioia. E fa piacere, naturalmente.
RispondiEliminaQuesto libro incuriosisce molto anche per questo motivo, sembra quasi che proceda indipendentemente dal suo autore, con una forza che lui stesso stenta a contenere.
Un libro, quindi, che va senz'altro letto e gustato.
Grazie.
Piera
Questo romanzo deve essere qualche cosa di speciale se un critico come il Sig. Montagnoli, sempre misurato, si lascia trascinare da un entusiasmo di tale livello come non era mai capitato prima. Credo proprio che questo libro dovrà entrare a far parte della mia biblioteca.
RispondiEliminaAgnese Addari