Il
maestro di Regalpetra. Vita di Leonardo Sciascia –
Matteo Collura – TEA – Pagg. 390 – ISBN 9788878187658 - € 9,00
Nanà
La
narrazione della vita di Leonardo Sciascia ad opera di
Matteo Collura è un fedele ritratto del maestro di Regalpetra, è
insieme affettuoso ricordo e prezioso lavoro. Scrivere di questo autore non è
facile, farlo rispettandolo, ancora meno. La sceltadiCollura è quella
vincente, di Sciascia parla attraverso le sue opere e tutti i suoi scritti
unendo ad essi testimonianze di prima mano. Il risultato è allora una
godibilissima biografia che offre il ritratto dell’ uomo e con esso e in
esso quello del letterato.
In
Sciascia è preponderante la dimensione umana, la velleità del letterato non gli
appartiene né gli appartengono i narcisismi che ne potrebbero derivare.
Matteo Collura ci restituisce Nanà, presentandolo da morto per
poi immergerci a ritroso, come in una sorta di redenzione, nel suo viaggio
della vita.
20
novembre 1989 - 8 gennaio 1921
Scendiamo
fino a Racalmuto ed entriamo nella Sicilia della polvere e delle
zolfare. Percorriamo un’esistenza dall’era fascista allo sfascio totale degli
anni ’80, passando per una repubblica dilaniata e depredata ma
ancora madre di uomini generosi il cui destino atroce fu, in coda a tanti
prima, segnato negli anni ’90.
Il
lavoro è onesto, dice infatti Collura: “Sciascia non è un uomo da
santificare. È un uomo, uno scrittore col quale bisognerà sempre fare i conti
quando si affonderanno i passaggi più oscuri e inquietanti di
trent’anni di vita italiana”.
Il
libro pare vivere di un’interna dicotomia, giunto alla narrazione di Sciascia
scrittore famoso, Collura decide di raccontare il resto
dell’esistenza dell’autore focalizzando l’attenzione sulle “inquietudini”,
sulle “tragedie”, sui “drammi esterni”. Lo scrittore diventa personaggio e
mentre prosegue nella sua generosa produzione, intesse fitte relazioni che
parrebbero ingabbiarlo in un entourage di sinistra ma che in realtà gli
offriranno l’ennesima occasione per superare schieramenti e categorie a
vantaggio di una spiccata onestà intellettuale. Salteranno grandi amicizie:
Calvino e Guttuso, le perdite più sentite.
La
politica attiva, la più difficile delle carte da giocare, complica il suo
percorso verso la verità, lui che definiva la “complicazione” “la forma moderna
della stupidità” e che vedeva in essa la “malafede”.
La
storia dell’Italia, quella più triste, costella il resto della sua esistenza:
Moro, dalla Chiesa, Tobagi, la nascita del pool antimafia. Tutto gli si rivolta
contro: i suoi scritti, le sue presunte veggenze, i suoi candidi ammonimenti.
La biografia però regala in parallelo l’universo culturale che lo circonda o
meglio di cui si circonda: incontriamo Fellini, Borges, andiamo in Spagna e a
Parigi – viaggiamo lenti, in treno - , difendiamo Tortora e ci chiariamo con
Borsellino.
Andiamo
pure incontro alla morte, a testa alta consapevoli che non ci appartiene più ma
preoccupati per il futuro di chi rimane. Abbiamo nel frattempo gustato una
presentazione di tutti i suoi scritti, ritrovandoci o chiarendoci le idee su
quelli già letti e pregustando il piacere che deriverà dalla conoscenza dei
tanti, per fortuna, che ancora ignoriamo. Saremo sicuri che l’opera
di Collura ci affiancherà come una insostituibile guida al momento giusto.
Sciascia
è onestà e coraggio, verità e sconvenienza, umano sentire e lucida analisi. Per
questo lo ammiro, per questo lo leggo.
Siti
E' sempre un piacere per me leggere qualcosa su Leonardo Sciascia, perché mi apre nuove porte, nuove finestre, e ogni volta conosco qualcosa di più sulla sua vita, sul suo pensiero, sul suo sguardo sugli avvenimenti, insomma. Ha vissuto in un'epoca molto difficile e di quei tempi è stato testimone. Bellissimi i suoi libri, complessa, come quella di tutti, credo, la sua storia.
RispondiEliminaGrazie.
Piera