E’ tratta dalla sua ultima
silloge, la cui recensione è contestuale alla presente.
Estasi
di Franca
Canapini
Chiudimi tra le tue grandi braccia
Padre
che possa
infine smemorare
nel tuo
amore;
ho piedi
pesti, testa dolente,
cuore grande;
non ti
guardo, vedi?
La tua luce non saprei sopportare.
Ma tu
avvolgimi di
calore
cullami
che mi possa
addormentare.
Sarò la tua vite sanguinante
- guardavo con invidia
tutto
quell’amore -
Dici che ti sono figlia ed io ti
credo
la mia resa
è la mia ascesa.
(da Tra i solstizi –
Aletti
Editore, 2011)
Come colonna sonora ecco
il preludio del Parsifal:
Mi riporta al Paradiso di Dante.
RispondiElimina.."ed io ti credo"...
Ragione e fede: non nemiche, ma sorelle, figlie dello stesso Mistero.
Indubbiamente bella e profonda poesia!
Giovanna
Renzo! Che piacevole sorpresa! Mi sono gustata la musica e l'immagine. Certo da quando la scrissi sembrano passati secoli; forse toccai un picco che mai mi sarei aspettata di toccare: è questo il bello dell'esistenza.
RispondiEliminaGrazie, carissimo
franca
Complimenti a Franca per la bella poesia, scritta certamente in un momento di estasi. Parole semplici e profonde per quello che trasmettano:la propria esposizione e arresa davanti al mistero che non é possibile svelare, una dichiarazione d'amore che annulla ogni peccato, non voluto ma fatto per condizioni insuperabili.
RispondiEliminaLorenzo
Oh, Lorenzo, grazie per l'attenzione.
RispondiEliminafranca