venerdì 6 aprile 2012

Il crocefisso, di Renzo Montagnoli

Che la luce della Pasqua rimanga dentro di voi.





Il crocefisso

di Renzo Montagnoli



Ricordo bambino

le ginocchia sui lastroni

ruvidi d’anni di passi,

raccolto a mani giunte

a guardare un dolore

che né spine né chiodi

potevano  provocare.

C’era tutta la sofferenza

di un mondo di ombre

schiacciate dalla forza del male

e sempre mi chiedevo

perché mai l’avesse fatto

perché parlare di vita nuova

senza poi esser ascoltato.

Lui capiva

vedeva la pena che provavo

e anche questa raccoglieva.



Gli anni son passati

la risposta non è arrivata.

Eppure se vado

a cercar quella croce

se ancora ne provo la pena

se scorgo le lacrime amare

di chi non ha pranzo né cena

se l’ultimo respiro

può essere meglio della vita

m’accorgo che il suo dolore

è la nostra speranza

che la smorfia del suo viso

è il suo messaggio d’amore.





(da La pietà)





La colonna sonora è del grande Vangelis:











6 commenti:

  1. Renzo, che bella poesia vera, esposta con parole semplici, che valorizzano il pensiero. Quando noi diciamo di uno che soffre "È un povero Cristo" affermiamo una verità teologica perché chi soffre è unito a Lui e viene divinizzato del mistero del dolore. Buona Pasqua, Renzo, ti auguro scintille di resurrezione. Domenica Luise

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  2. Non si può non volergli bene, al di là di ogni credenza religiosa. E' una vittima innocente e se tutti ascoltassimo le Sue parole il mondo sarebbe senz'altro migliore e vivibile per tutti.
    Mi piace anche il commento di Mimma. Auguro a tutti serena Psqua
    Giovanna Giordani

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  3. Senza dubbio é una poesia sublime perché racchiude la problematica della vita.
    In essa trovo interessante il confronto delle percezioni fatte da bambino con quelle dell’età avanzata, che pone la domanda: qual’è lo scopo della vita nel mio crescere e decadere?
    La vita viene qui simbolizzata dal dolore e dalle smorfie sul viso per adempiere ad una volontà che si crede superiore e che pertanto ci eleva, seguendola, dalla mediocrità dimensionale.
    Un’altra via non esiste, se non quella della violenza e sopruso, della diffidia e inganno, nella quale tutti diventano alla fine dei perdenti.
    La semplicità dello stile di scrittura dona alle parole coerenza e lucidità d’espressione.
    Grazie Renzo!
    Lorenzo

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  4. Non sono credente, ma questa poesia, che riscopre il Cristo uomo, è talmente convincente che vale più di qualsiasi messaggio pasquale, portando in netta evidenza un atto d'amore per gli altri già visto in pochi altri esseri umani, persone che non hanno esitato a sacrificarsi per salvarne altre.

    Agnese Addari

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  5. Ieri ho lasciato un commento ma poi si è perso...

    "Gli anni son passati
    la risposta non è arrivata.".

    Ci poniamo continuamente delle domande e quasi sempre non troviamo risposte; talvolta ci sembra di percepire un segnale, un invito, ma il nostro "sentire" viene annullato dalla cosiddetta "ragione", così continuiamo con fatica a cercare un senso. Rimane la speranza, che qualche volta ci viene in aiuto.
    Bei versi che sottendono un percorso impegnativo.
    Buona giornata.
    Piera

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