Il
birraio di Preston
di Andrea Camilleri
Sellerio Editore Palermo
Narrativa romanzo
Collana La memoria
Pagg. 256
ISBN 9788838910982
Prezzo € 10,00
Il capolavoro di Camilleri
Credo che se
avesse potuto leggerlo Leonardo Sciascia ne sarebbe rimasto incantato, così
come lo sono stato io. Intendiamoci, ed è una premessa indispensabile, Il
birraio di Preston non è il solito romanzo di Camilleri, gradevole,
appassionante, con la presenza magari di qualche spunto e di qualche fine
civile; è invece molto di più e anche il
linguaggio usato, quel siciliano italianizzato, che è una caratteristica
dell’autore, è assai più comprensibile che in altre sue opere; la struttura del
racconto è inoltre costituita da un alternarsi temporale, un prima, un durante
e un dopo, trovata che in genere può disorientare, ma che se ben congegnata
finisce con il costituire un ulteriore motivo di piacevolezza.
La vicenda è
tortuosa, i personaggi sono tanti, ma qui Camilleri è senz’altro riuscito a
esprimere il meglio del suo talento, raccontando di un fatto accaduto ben più
di un secolo fa, quando l’isola era da poco parte del Regno d’Italia e se
qualche spunto è reale, attinto dall’Inchiesta
parlamentare sulla Sicilia del 1876, il resto è frutto di pura fantasia
creativa. Tutto ruota intorno alla decisione del prefetto toscano di Montelusa
di inaugurare il teatro di Vigata con la rappresentazione di un’opera lirica,
appunto Il birraio di Preston. E
questo è un fatto vero, come i disordini che ne conseguirono, poiché gli
abitanti si opposero fermamente a questa decisione, imposta dall’alto e perciò
non di loro gradimento, qualunque fosse il valore dell’opera. Come dicevo i
personaggi sono tanti e quasi sembrano lottare, sgomitando, per ritagliarsi un
angolo di notorietà, dal più umile al più altolocato. Alcuni sono delle vere e
proprie macchiette, che Camilleri si diverte a dipingere a suo modo, facendo
loro interpretare alcuni passaggi che strappano più di una risata; altri invece
sono seri, troppo seri, al punto anch’essi da muovere al riso, come le figure
del prefetto e del questore.
Camilleri ci
narra di questa rappresentazione operistica, dell’incendio del teatro e delle
indagini successive e nel parlarci di questi fatti e di questa varia umanità
finisce con il descrivere non solo la Sicilia postunitaria, ma anche l’Italia
d’oggi, percorsa da interessi segreti che stanno sotto l’apparenza degli
eventi, di una realtà ufficiale così dissimile dalla realtà effettiva, in un
paese in cui, vigendo un sistema di potere capace di manipolare la verità, può
accadere che l’onestà diventi una colpa e che invece la criminalità finisca con
l’essere un merito.
Quando il
travisamento della realtà è imperante ed è pratica comune, non è più possibile
discernere il vero dal falso, il galantuomo dal disonesto, in un sistema che
spegne sul nascere le speranze, che è auto conservativo, che tutto soffoca,
obliando il passato e infinocchiando il presente.
Non tutti i
personaggi sono così, solo quelli che detengono le leve del potere, i
funzionari di stato, i politici e i malavitosi; gli altri possono anche essere
onesti e pure eroici, ma per i burattinai che muovono i fili di un’eterna
rappresentazione non sono altro che comparse, buone solo a piegare la schiena,
ad apparire sul palcoscenico e a rimanervi per il tempo che sarà ritenuto
necessario, per poi scomparire, come oggetti usati e inutili che non meritano
nemmeno l’attenzione del robivecchi.
Tutto era così
al tempo dell’incendio del teatro di Vigata, lo fu anche in seguito, lo è oggi
e, ahimé, lo sarà anche domani.
Il
birraio di Preston è un autentico capolavoro.
Andrea
Camilleri (Porto Empedocle, 1925), regista
di teatro, televisione, radio e sceneggiatore. Ha insegnato regia presso
l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica. Ha pubblicato numerosi saggi sullo
spettacolo e il volume, I
teatri stabili in Italia (1898-1918). Il suo primo romanzo, Il corso delle cose, del 1978, è stato trasmesso in tre puntate dalla TV
col titolo La
mano sugli occhi. Con questa casa
editrice ha pubblicato: La
strage dimenticata (1984), La stagione della
caccia (1992), La bolla di
componenda (1993), Il birraio di
Preston (1995), Un filo di fumo (1997), Il gioco della mosca(1997), La concessione del telefono (1998), Il corso delle cose (1998), Il re di Girgenti (2001), La presa di Macallè (2003), Privo di titolo (2005), Le pecore e il pastore (2007), Maruzza Musumeci(2007), Il casellante (2008), Il sonaglio (2009), La rizzagliata (2009), Il nipote del Negus (2010, anche in versione audiolibro), Gran Circo Taddei e
altre storie di Vigàta (2011), La setta degli angeli(2011), La Regina di Pomerania e altre storie di
Vigàta (2012), La rivoluzione della
luna (2013), La banda Sacco (2013), Inseguendo un'ombra (2014); e inoltre i romanzi con protagonista il
commissario Salvo Montalbano: La
forma dell'acqua (1994), Il cane di terracotta (1996), Il ladro di merendine (1996), La voce del violino (1997), La gita a Tindari (2000), L'odore della notte (2001), Il giro di boa (2003), La pazienza del ragno (2004), La luna di carta (2005), La vampa d'agosto (2006),Le ali della sfinge (2006), La pista di sabbia (2007), Il campo del vasaio (2008), L'età del dubbio(2008), La danza del gabbiano (2009), La caccia al tesoro (2010), Il sorriso di Angelica (2010), Il gioco degli specchi (2011), Una lama di luce (2012), Una voce di notte (2012), Un covo di vipere (2013),
La piramide di fango (2014).
Premio Campiello 2011 alla Carriera, Premio Chandler 2011 alla Carriera, Premio Fregene Letteratura - Opera Complessiva 2013, Premio Pepe Carvalho 2014.
Premio Campiello 2011 alla Carriera, Premio Chandler 2011 alla Carriera, Premio Fregene Letteratura - Opera Complessiva 2013, Premio Pepe Carvalho 2014.
Recensione
di Renzo Montagnoli
Una recensione accurata e approfondita, come sempre, dal quale emerge un Camilleri diverso da quello a tutti noi più noto. Un romanzo del 1995 che, devo ammetterlo, non conoscevo. Devo dire che fatico un po' talvolta nell'accostarmi alle opere di questo autore, mentre ascolto volentieri le interviste che lo riguardano apprezzandone l'ironia e la capacità nel raccontare fatti e aneddoti, la tua presentazione di questo romanzo tuttavia mi ha incuriosito molto.
RispondiEliminaGrazie.
Piera
Piera