Sonetto di maggio
di Maria
Teresa Santalucia Scibona
A Renzo Montagnoli, amico
insostituibile
Quando il sonno cala
sull’umano
giaciglio, e
con lieti sogni riscatta
i crucci del quotidiano,
la luna
assonnata sbadiglia.
La
rosa vermiglia,
per il giorno sepolto,
invoca sdegnosa, il
chiarore
rosato del mattino.
Gravita nella notte fonda,
un silenzio inafferrabile,
adamantino.
Tacciono le dalie
accasciate,
un silente interludio
aleggia
sovrano, nel giardino.
Da Le rotte del vento (Raffaelli, 2014)
Quasi superfluo ricordare
che l’autore di questa splendida musica é Antonio Vivaldi:
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Bellissimo omaggio al nostro mitico Renzo! Complimenti ad ambedue.
RispondiEliminaGiovanna
Un crescendo di belle immagini fino alle dalie accasciate: grande atmosfera per un notturno di maggio e per celebrare il compleanno? di un amico; se non ricordo male cade l'8 maggio. M.T.S.Scibona è senese come me (anche se vivo ad Arezzo) chissà che un giorno non ci si possa incontrare. Mi piacerebbe
RispondiEliminasaluti a entrambi
franca
Se io volessi comunicare con un anonimo di nome Franca come faccio? Io non sono senese ma vivo vicino Siena e di Maria Teresa sono molto amico! Ma chissà?
EliminaBelle immagini, con una chiusa malinconica.
RispondiEliminaAgnese Addari
Immagini suggestive, profumo di fiori, la presenza di un'umanità che quasi si fa da parte davanti alla dolce potenza della natura. E quel silenzio che avvolge ogni cosa presente nel giardino...
RispondiElimina..."un silenzio inafferrabile,
adamantino."
Bei versi, un bell'anticipo, seppure lontano, della primavera. E non può che fare bene.
Piera