sabato 3 ottobre 2015

Fantasia d’autunno, di Diversi Autori


                                                                    Foto da web

Oggi è il 3 ottobre e l’autunno si rende sempre più presente, con foglie che, ingiallite, cadono, cieli grigi, pioggerellina assillante e temperature che lentamente scendono.
A questa stagione è dedicata questa breve raccolta, con i contributi di poeti di chiara fama e di altri meno noti, e che ho voluto chiamare, in contrasto con il grigio uniforme e l’appiattimento delle ore, Fantasia d’autunno.

Autunno
di Vincenzo Cardarelli


Autunno. Già lo sentimmo venire
nel vento d'agosto,
nelle pioggie di settembre
torrenziali e piangenti
e un brivido percorse la terra
che ora, nuda e triste,
accoglie un sole smarrito.
Ora che passa e declina,
in quest'autunno che incede
con lentezza indicibile,
il miglior tempo della nostra vita
e lungamente ci dice addio.



Nei campi
di Giovanni Pascoli

I

Il capoccio avea detto: «Odimi, moglie.
Senti le rare tremule tirate
che fanno i grilli? Cadono le foglie;
e tristi i grilli piangono l'estate.
L'altra notte non chiusi occhio, tanto era
quel gridìo! - Seminate! Seminate! -
credei sentire. Poi, sentii ier sera
passar su casa un lungo rombo d'ale:
l'anatre vanno per la notte nera.
C'è sopra il verno. Il primo temporale
cova nell'aria. Sai che, per il grano,
presto è talora, tardi è sempre male.
Domani voglio il mio marrello in mano;
ché chi con l'acqua semina, raccoglie
poi col paniere; e cuoce fare in vano
più che non fare. Incalciniamo, o moglie».
II
E per due giorni consegnava il grano
alle soffici porche. Seminare
volle la costa, seminare il piano.
E per due giorni non uscì da mare
pure una nube; e il garrulo vicino,
«Il tempo è in filo,» gli dicea, «compare!»
Ma egli arava tutto il giorno, chino
sopra le porche. Il terzo dì, cantava
al buio il gallo, prima di mattino.
Ed egli al buio sorse, ed aggiogava
le brune vacche (uscirono mugliando
e rugumando la lor verde bava),
e seminava. Dore al giogo, Nando
era alla coda: Nando, il suo maggiore,
che ammoniva le bestie a quando a quando,
tarde, e la forza pargola di Dore.
III
Forza di Dore, le divincolanti
vacche reggevi; ma tuo padre il grano
pulverulento si gettava avanti.
La sementa spargea con savia mano;
altri via via copriva la sementa.
L'aratro andava, nell'ombrìa, pian piano:

qualche stella vedea l'opera lenta.

Da Primi poemetti (La sementa)

Autunno
di Adriana Pedicini


Danzano sul ramo
lugubre ipotalamio
prone all’assalto violento
 di sposo ventoso
prima che le stacchi dal ramo
il delirio del vortice
e a terra ammassarsi.
Le foglie
in autunno.

Malinconia d’autunno
di Renzo Montagnoli


Stilla il cielo l’umor grigio
di giornate senza sole
mentre monotone scorrono le ore.
È l’autunno fradicio di pioggia
la stagione della malinconia.
Stai chiuso in casa a pensare
a ricordare gli anni andati
di altri autunni senza più memoria.
Ma il resto emerge dalla bruma
volti noti che affiorano
e reclamano attenzione
occasioni perse altre cancellate
un percorso rivolto all’indietro
un film d’epoca lento e silenzioso
voci che vorresti riascoltare
e che mai potrai più udire.
Scende lenta una cappa di stanchezza
e s’abbassano le palpebre.
Fuori intanto solo piove
e il grigio cupo di quel cielo
scende dentro fino al cuore.

Da Lungo il cammino


 Giorno d'autunno 
di Rainer Maria Rilke


Signore: è tempo . Grande era l'arsura .
Deponi l'ombra sulle meridiane,
libera il vento sopra la pianura.
Fa che sia colmo ancora il frutto estremo;
concedi ancora un giorno di tepore,
.che il frutto giunga a maturare, e spremi
nel grave vino l'ultimo sapore.
Chi non ha casa adesso, non l'avrà.
Chi è solo a lungo solo dovrà stare,
leggere nelle veglie, e lunghi fogli
scrivere, e incerto sulle vie tornare
dove nell'aria fluttuano le foglie.


Autunno
di Salvatore Quasimodo


Autunno mansueto, io mi posseggo
e piego alle tue acque a bermi il cielo,
fuga soave d’alberi e d’abissi.
Aspra pena del nascere
mi trova a te congiunto;
e in te mi schianto e risano:
povera cosa caduta
che la terra raccoglie.

Albero d'autunno
di Attilio Bertolucci


Sporge dal muro d'un giardino
la chioma gialla di un albero.
Ogni tanto lascia cadere una foglia
sul marciapiede grigio e bagnato.


Soldati
di Giuseppe Ungaretti


Si sta come
d'autunno
sugli alberi
le foglie.


Le voci del bosco d’autunno
di Giovanna Giordani


Le voci del bosco d’autunno
borbottano piano
fra i rami inzuppati
le foglie stizzite
il profumo dei funghi
le castagne cadute
ed i fiori sbiaditi
Si alzano in volo
a rincorrere il vento
e si uniscono ai suoni
di Vivaldi e Chopin
sfavillanti di dolci
tristezze
poi si smorzano piano
in fondo ai sentieri
abbuiati
che risuonano d’echi
sottili e
assonnati

Autunno
di Guillaume Apollinaire


Passano nella nebbia
un contadino e il suo bue..
lentamente nella nebbia
d'autunno
che nasconde i poveri tuguri.
E, mentre s'allontana,
il contadino canta una canzone triste
Oh, l'autunno, l'autunno
ha sepolto l'estate.
Passano nella nebbia
due figurine grigie.


Autunno a Boccheggiano
di Salvatore Armando Santoro


Ruba l
'autunno l'ultimo tepore
nel Borgo senti un cigolio di mezzi
di carriole s'avverte un gran fragore.

La legna è già tagliata in giusti pezzi
pronta a bruciare ed a donar calore
e non importa se son ceppi grezzi.

C'è chi la taglia e c'è chi la rivende,
c'è chi la compra, nei fondi l'accatasta,
e poi c'è anche qualcuno, e non gli guasta,
che quella già tagliata ad altri prende.


Bosco d’autunno
di Boris Pasternak

Ha messo chiome il bosco d'autunno.
Vi dominano buio, sogno e quiete.
Né scoiattoli, né civette o picchi
lo destano dal sogno.
E il sole pei sentieri dell'autunno
entrando dentro quando cala il giorno
si guarda intorno bieco con timore
cercando in esso trappole nascoste.


Violini d'Autunno
di Paul Verlaine


Singhiozzi lunghi
dai violini
dell’autunno
mordono il cuore
con monotono
languore.
Ecco ansimando
e smorto, quando
suona l’ora,
io mi ricordo
gli antichi giorni
e piango;
e me ne vado
nel vento ingrato
che mi porta
di qua e di là
come fa la
foglia morta.


Una ballata d’autunno
di Maria Carmen Lama



Un giorno acceso di malinconia
anche se il sole splende sulle case,
sulle cose, sul cuore addormentato

L’autunno mi racconta una canzone
tutta colori appariscenti      spenti
e mi sorprende il mormorio del vento
che soffia e va nei viali del pensiero

Vagano mie parole come foglie
senza sapere se un addio le accoglie
così l’anima mia invano attende
alla prossima svolta d’incontrarti

E un rimpianto mi rende solitudine
mentre guardo quell’acero sfiorire
che prometteva di ricondurti a me

Nei viali del pensiero soffia il vento
e una ballata d’autunno si consuma

dissolvendosi piano

                in lontananza…


L’autunno è qui
di Milvia Comastri

L’autunno è qui
e ha scolorito il cielo,
che versa lacrime
per l’azzurro perduto.
Foglie screziate
cadono dai rami,
già un’aria fredda
si insinua fra le case.
Gli uccelli se ne vanno verso terre
dove l’estate non conosce fine.

L’autunno è qui,
dentro il mio vecchio cuore,
e mi scolora il sangue e le speranze.
Lacrime lente mi bagnano le guance:
non ho più ali per volare via.

Glicine d’autunno
di Cristina Bove

Siediti qui con me
sui gradini del portico, è di rosso
che si riveste il muro e sul terrazzo
la vite americana si è avvinghiata
ai fili tesi
lontano dorme il resto del paese

io qui mi fermo a respirare il tempo
l’uomo capelli bianchi e voce roca
imita il gallo, parla alle finestre, il matto
del villaggio
abita cerchi intorno alla mia casa
a volte ride a volte grida
raccontando se stesso a voce alta.

Ho saputo di inverni con la neve
sparire argini e guide
chiodi ficcati a colpi di tragedie
i destini raccolti da sudari.

E canta il vecchio, con le mani a imbuto
alle grondaie, dai tralci ricadenti
il glicine ingiallito
tasta nell’aria mossa sui cancelli.

Mi accoccolo tra il muro e la ringhiera
sui miei pensieri traccio
larghe ics
e sulle gambe stendo voli di mani
ai lembi di un vestito che mi appassisce addosso
e dentro no
non mi arrendo a sfiorire.

Le quattro stagioni (Autunno)
di Patrizio Spinelli

Provvida di grazie, stagione generosa,
dopo aver dato copiosi frutti
alla terra, che sfiorita rosa,
or appassisce, al ritornar de’ lutti.

Cresce il ruscello, sull’inaridita zolla,
cadono dai rami le secche foglie,
corto è il giorno, cede la vita, le voglie,
svanisce in cuor letizia come bolla

Rosseggia la vite e l’uva sui filari
riempie di ciocche i bei panieri,
rincasa l’ape laboriosa agli alveari

Fermenta il mosto al suo bollore
che poi addolcirà i mesti pensieri
e dolci saran i sorsi, come l’amore!

Come in autunno gli alberi
di Mara Faggioli

Come in autunno,
gli alberi
esausti e stanchi,
lascian cader le foglie
e quasi con sollievo,
le regalano al vento,
così, forse,
anche l’uomo,
dalla sua vita
si separa
senza rimpianto
          né dolore.

Da “Piuma leggera” Masso delle Fate Edizioni, 2004
























2 commenti:

  1. Grazie molte, Renzo, per questo bel regalo d'autunno. Lette tutte con piacere.
    Giovanna

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  2. Bellissime tutte, ognuna uno stile diverso, tutte, o quasi, profondamente malinconiche, perché è la malinconia che in questa stagione pervade ogni cosa, talvolta, per fortuna, in modo lieve.
    Grazie.
    Piera

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