L’«Aenigma»
di Beccati tra Milano e la Germania
IL THRILLER. Torna in libreria con un
nuovo «giallo» il famoso personaggio televisivo, che ha dato la voce al Gabibbo
L’aggrovigliata matassa di una
sanguinosa rapina verrà dipanata dal commissario Ganz
Dopo «Pietra è il mio nome», ritroviamo in
libreria Lorenzo Beccati, celebre voce del «Gabibbo»
televisivo, con il suo «Aenigma» (Editrice Nord, pp. 379, 16,90 euro),
un thriller fantasy che ci fa supporre la sua simpatia nei confronti di
Lovecraft, se non altro per il sentimento d’inquietudine che riesce a generare
nel lettore. È sempre nelle giornate qualsiasi che un autore di horror ama
ambientare il suo plot narrativo, collocandolo là, quasi per caso, pallida
cornice in cui il «dipinto» prenderà connotati ancora più
da brivido.È proprio in una di queste giornate scialbe che clienti
senza connotati speciali entrano in una banca: una coppia di anziani, una
giovane madre, un timido agente di borsa, trasformandosi all’istante in
efferati killer.Sparano senza esitare alle guardie giurate e si fanno
consegnare un’ingente somma di danaro. Pochi se di borsa, trasformandosi
all’istante in efferati killer.Sparano senza esitare alle guardie
giurate e si fanno consegnare un’ingente somma di danaro. Pochi secondi dopo,
come un tetro fantasma, nell’edificio immerso nel silenzio, compare un uomo
vestito di nero che afferra il bottino e se ne va.Non avremmo voluto
essere nei panni del commissario Davide Ganz a sgrovigliare questa insolita
matassa, dove tutto aleggia in una realtà sospesa che sbalordisce ed inquieta.
La soluzione, comprende ad un certo punto il detective, sta nella mente
dell’uomo in nero. A dargli man forte sarà Rabiaa, la marocchina che
sa trarre segnali dalla gestualità della gente. E noi andremo in «altalena»
con questi personaggi da Meersburg, Germania, 1815, alla Milano odierna,
con un «cielo novembrino che promette pioggia», pronti a fare un balzo anche
nella Foresta dei Violini, 1999. «Aenigma» è l’indovinato titolo del romanzo,
dove incontriamo anche un acronimo X Fam, su cui siamo esentati dallo
scervellarci, perché ci viene svelato il significato: «Per Franz
Anton Mesmer», celebre medico tedesco del ‘700 (da cui deriva
l’espressione sguardo mesmerico) unanimemente conosciuto come l’antesignano
dell’ipnosi. Pare che i suoi occhi avessero un potere irresistibile, mai più
raggiunto in seguito da altri. Al punto che riuscì ad andare oltre l’ipnosi,
pensando di entrare dentro il cervello umano. Potrebbe l’uomo nero del romanzo
essere un suo imitatore? E in caso positivo, chi è? Avrà una bella gatta da
pelare il commissario Ganz, accingendosi a viaggiare dentro la mente dell’uomo
misterioso. Chi è curioso proceda nella lettura, gli horror hanno sempre
sorprese nell’epilogo.Lorenzo Beccati è nato a Genova nel 1955. Dai
primi anni ’80 è il più stretto «complice» di Antonio Ricci, col quale ha
collaborato a creare alcuni dei programmi televisivi più fortunati di tutti i
tempi. Il suo sito letterario, per chi volesse approfondire, è http://www.lorenzobeccati.com.
Grazia Giordani
Un libro indubbiamente avvincente, a giudicare da questa recensione interessante e coinvolgente. Conosco poco l'autore, questa lettura spinge ad un approfondimento.
RispondiEliminaGrazie.
Piera