Fine
turno
di
Stephen King
©
Sperling & Kupfer 2016
ISBN
978-88-200-6101-2 € 19,90 Pag. 478
Fine
turno è
il terzo libro che vede come protagonista il detective in pensione
Bill Hodges.
La
trilogia è iniziata con Mr
Mercedes e
proseguita con Chi
perde paga.
Ritroviamo
i personaggi che ci hanno accompagnato nei romanzi precedenti: il
serial killer Brady Hartsfield, ricoverato in stato vegetativo dopo
che la collaboratrice di Hodges, Holly Gibney l’ha colpito alla
testa, impedendogli di compiere una strage.
Dei
tre romanzi questo è il più sovrannaturale, perché,
incredibilmente, Brady, nonostante le sue condizioni, riesce a
uccidere.
E
come ci riesce? Attraverso dei giochi elettronici da lui modificati,
induce in una sorta di trance le sue vittime, spingendole al
suicidio.
Ha
sviluppato la capacità di impossessarsi dei corpi del suo medico
curante e dell’inserviente, così da usarli come automi quando deve
uscire dalla sua camera.
Hodges
lo sospetta, ma non riesce a comprendere come possa accadere tutto
ciò.
Inoltre,
la fretta preme sulle sue indagini, perché scopre di avere un tumore
che lo porterà alla morte.
Il
suo ex collega, vicino alla pensione, al fine turno appunto, lo
interpella per quest’ultimo caso.
Così,
ritroviamo lui e i vari personaggi già conosciuti nei libri
precedenti, impegnati in questa lotta senza quartiere contro un
nemico subdolo e invisibile.
Quando
Hodges morirà, sulla sua lapide, verrà scritto: fine turno.
Come
sempre, in un romanzo scritto con perizia e fantasia, da una mano
che, nonostante gli anni trascorsi in questa operazione, non è
affatto consumata, ma rimane sempre abile e capace; King inserisce
qualcosa di vero. Nell’ultima lettera scritta in fondo alla sua
opera, ci mette a conoscenza del fatto che, nonostante Fine
turno sia
un’opera di fantasia, l’alto tasso di suicidi di cui narra, è
una realtà in America e nei tanti paesi dove i suoi libri vengono
letti.
Il
numero per la prevenzione dei suicidi citato è davvero quello da
utilizzare negli Stati Uniti: 1-800-273-8255. Mentre per l’Italia
è: 199-284-284.
Mi
piace molto l’ultima frase con la quale chiude: “Se
vi saltano in testa idee del cacchio, per usare un termine caro a
Holly Gibney, non esitate e contattarlo. Perché qualsiasi situazione
può migliorare, se gliene darete l’occasione”.
©
Miriam Ballerini
"Fantasia e perizia", come dice l'autrice, in questo lavoro di S. King, senz'altro un romanzo che non annoia ma che al contrario tiene ben svegli. Una recensione piacevole che incuriosisce e spinge alla lettura.
RispondiEliminaPiera