Solo le labbra
di
Renzo Montagnoli
Di una spiaggia deserta serbo il ricordo,
di dune grigiastre battute dal vento,
di un mare irrequieto che strappava la sabbia.
In un giorno d’autunno, d’un cielo corrucciato,
un incontro c’è stato e il ricordo sbiadito
ogni tanto riemerge dalle onde del tempo.
Due sconosciuti, soli nel mondo,
a calpestar la rena bagnata, senza una meta
e senza uno scopo in un arenile in disarmo.
Bastò una parola, quasi dispersa dal vento,
e in un attimo il cielo s’aprì nell’azzurro,
il mare riprese il suo sonno sornione.
Fu solo un istante, un bacio improvviso,
una fuga dal niente in un sogno dorato,
una vita vissuta in un solo momento.
Mai più la rividi, mai più la cercai,
nemmeno volli sapere chi era colei
dalle umide labbra intrise di sale.
Ed ecco una voce
celebre, quella di Edith Piaf, in una canzone assai famosa, L’Hymne à l’amour:
Un ricordo quasi avvolto nella nebbia per una poesia d'amore malinconica e struggente, una delle più belle che mi sia accaduto di leggere.
RispondiEliminaAgnese Addari
Ci sono degli istanti nella vita così fugaci che sembra non debbano lasciare traccia, poi scopriamo che hanno trovato un loro spazio in noi e nella nostra memoria, e là rimangono a lungo, se non per sempre, diventando esperienze preziose.
RispondiElimina"Fu solo un istante, un bacio improvviso,
una fuga dal niente in un sogno dorato,
una vita vissuta in un solo momento."
Versi che coinvolgono.
Grazie.
Piera
Che gran bella poesia! Ha un'armonia intensa e poi é accompagnata da un tolo dolcemente malinconico.
RispondiEliminaBlucobalto