domenica 28 agosto 2016

Chissà, di Renzo Montagnoli



                                                       Foto da web




Chissà
di Renzo Montagnoli




Come un’ape sugge il polline dai fiori
assaporo ogni momento gli istanti della vita
riempio gli occhi dell’irripetibile spettacolo
di una natura che sembra donarsi.
Dell’ape stessa che svolazza sulle ortensie
colgo l’intrepida ricerca del suo cibo,
della lucertola che sonnecchia al sole
intuisco il palpito del suo cuore che si scalda.
Di ogni cosa voglio imprimere la memoria,
del mio stesso viso che nel tempo invecchia.
Chissà se nel dopo mi sarà concesso il ricordo,
chissà che in quell’antro oscuro possa splendere
un po’ di quella luce che adesso colgo.


Da Lungo il cammino


La colonna sonora:












4 commenti:

  1. Bella poesia, molto significativa. La vita che va assaporata in tutta la sua bellezza e il suo mistero, giorno dopo giorno, senza disperdere nulla. Ampiamente condivisibile! Al "dopo" non pensiamoci; se ci porteremo appresso armonia e bontà non dobbiamo temere e poi...sarà una sorpresa...chissà!
    Gio

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  2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  3. Bella poesia positiva. E' questo l'atteggiamento giusto per "esserci" in questo mondo. Poi..il dopo...chissà...non pensiamoci troppo, come dice Giovanna.
    Ciao
    franca

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  4. Bei versi,lucidi e un po' malinconici. Sì, in questa che viene chiamata la "terza età" si cerca di gustare al massimo ciò che ogni giorno dona, chissà se è perché da giovani si tende a sprecare un po' le opportunità. Chissà, come il titolo della tua bella poesia. Riguardo al "dopo", mi piace immaginare non l'ombra ma la luce, la bellezza, l'armonia, forse perché sono profondamente innamorata della natura, del bello che vediamo intorno a noi.
    Ma questo non ha nulla a che vedere col mondo degli umani, se escludiamo l'arte dove l'uomo sa ancora raggiungere vette molto alte.
    Piera

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